Servizi

DI COSA MI OCCUPO?

Gli incontri psicologici e psicoterapeutici, che offro, sono rivolti a bambini, adolescenti, adulti, anziani, famiglia, coppia.

Il mio fine è quello di accompagnarti nel percorso da te scelto per raggiungere il tuo benessere, aiutarti a dare una lettura diversa alla tua problematica ma non solo...scoprire un nuovo profumo, sapore e saperne godere, migliorare il tuo stile di vita nel gestire i vari ostacoli nell’attraversare questo entusiasmante percorso chiamato VITA.

L’intervento psicoterapeutico ruota per lo più attorno alla cura delle problematiche di ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi dell’umore, dipendenze (come tabagismo, dipendenza affettiva, gioco d’azzardo), disturbi di personalità, disturbi dell’umore, disturbi da stress post traumatici, disturbi psicosomatici, disturbi sessuali e disturbi alimentari.

Ma la psicoterapia non è solo curare un disturbo, è prima di tutto sostegno...

mi piace partire dal sostenere un approccio salutogenico che prende in considerazione oltre alle risorse interne anche quelle esterne delle persone costituite dalle potenzialità economiche, sociali, culturali e ambientali nell’ambito dell’ambiente di riferimento.

Proprio a partire da questo concetto il mio intervento abbraccia l’ottica della prevenzione, della psicoeducazione e della promozione della salute, prendendo in considerazione le fasi dello sviluppo di vita e gli eventi che seppur naturali possono portare difficoltà e blocchi nel superarli. Permettersi di farsi accompagnare da uno psicologo può servire per fare un regalo d’amore A SE STESSI, per attraversare con più tranquillità quegli ostacoli dove possiamo sentirci tristi, ansiosi o preoccupati.
Mi riferisco a quegli eventi esterni o interni che cambiano lo stile di vita di una persona come una gravidanza, una nascita, una malattia, un lutto, una separazione, la menopausa ma anche problematiche lavorative come stress da lavoro correlato, mobbing, burnout.
In aggiunta, durante le fasi del ciclo di vita, si possono riscontrare difficoltà familiari, genitori che chiedono aiuto perché in crisi nella gestione dei figli ma anche adolescenti stessi che possono sentirsi disorientati di fronte alle scelte riguardanti il proprio futuro, che attuano comportamenti a rischio, che sono in crisi con la propria identità o vittime di un fenomeno di disagio giovanile come il bullismo e cyber bullismo. Ancora il mio intervento si rivolge a quelle donne, che si nascondono dietro un volto sofferente ma sorridente al mondo, donne maltrattare vittime di quella sottile violenza che non può essere espressa.

Invito alla consapevolezza che iniziare un percorso psicologico psicoterapeutico psicoanalitico vuol dire prepararsi ad intraprendere un cammino, a volte più o meno duro, alla scoperta e conoscenza di sé, del proprio essere al mondo come persone pensanti, in grado di sostenere il pensiero creativo, la propria emotività e servirsene per trasformare il proprio spazio e tempo in opera d’arte.

Andiamo ora alla scoperta dei miei servizi:

• CONSULENZA PSICOLOGICA
• PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
• PSICOTERAPIA IN AMBITO ALIMENTARE
• TRAINING AUTOGENO PER GESTIRE LO STRESS
• TRATTAMENTO ANTITABAGISMO
• PSICOTERAPIA DI GRUPPO
• PSICOTERAPIA FAMILIARE
• PSICOTERAPIA DI COPPIA
• RIABILITAZIONE PSICHIATRICA E NEUROPSICOLOGICA
• CONSULENZA PSICOLOGICA ONLINE

Il costo di ogni servizio parte dai 40 euro a seduta a seconda del tipo di intervento.

CONSULENZA PSICOLOGICA

Affrettati a vivere bene e pensa che
ogni giorno in se stesso è una vita
Seneca

La consulenza psicologica è una specifica modalità di intervento dello psicologo che lavora sulla persona per definire la problematica narrata dal cliente e affrontarla trovando possibili risorse che la persona ha dentro di sé. Si lavora nel qui ed ora per dare delle possibilità di lettura e portare ad una prima consapevolezza del problema.

È molto utile richiamare il ruolo dello psicologo che non dà soluzioni, piuttosto mette la persona nelle condizioni di poterle pensare (Montesarchio, 2012). Si, perché, per quanto lo psicologo rappresenti un esperto riguardo al funzionamento mentale e alle relazioni interpersonali, la persona rimane il maggior esperto della propria vita.

La consulenza psicologica è lo spazio-tempo in cui è possibile accogliere la problematica portata dalla persona, identificare alcune connessioni fra il problema specifico e il più ampio contesto di vita della persona e individuare le risorse per poter raggiungere gli obiettivi desiderati.

Si attua generalmente in un numero definito di incontri a seguito dei quali la persona può decidere quali strategie adottare, compreso se avvalersi o meno di un successivo percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.

PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

E quando il bruco pensava che stava morendo
ha cominciato a volare...

Fare psicoterapia prima che curare dei disturbi vuol dire innanzitutto guardare alla crisi.

La parola deriva dal verbo greco krino = separare, con ciò si intende la presenza di un avvenimento che separa un modo di vivere, essere o pensare da un altro. È proprio questo passaggio, questo attraversamento che porta ad una trasformazione, e questo cambiare non è detto sia per forza un male.

Pensiamo al bruco che si trasforma in farfalla, fino a quel momento il bruco pensa che la sua vita sia quella e non si cura di altro fino a quando la realtà, la sua realtà diventa troppo scomoda, stretta da sostenere, il bruco dopo un primo momento di blocco e ripiegamento su di sé si trasforma, cambia pian piano in farfalla, vola in cielo, si posa sui fiori e poi sceglie di nuovo di volare. Da quel momento è meravigliosamente libera di esplorare, di guardare in più direzioni e godere della bellezza dei paesaggi visitati.

Alla luce di queste riflessioni mi viene da associare alla psicoterapia psicoanalitica l’esercitarsi all’uso curativo della parola, del simbolo, della metafora e di come la parola stessa sia uno strumento per lenire le nostre più profonde ferite e rinascere farfalle.

Le persone dopo un percorso psicoterapeutico di questo tipo possono diventare: ciò che effettivamente sono, la psicoterapia è infatti la scoperta di come una persona è!

Le persone hanno più stima di sé stessi, si piacciono di più e si sentono più validi. Si sentono meno intrappolate e vittime del passato. Sono maggiormente in contatto con le loro differenti emozioni e bisogni.

Hanno migliori relazioni interpersonali, si sentono infatti meno sole poiché la maggiore stima di sé porta a comprendere maggiormente gli altri e quindi ad essere più amabili.

La fine di un ciclo di terapia rappresenta l’inizio di una crescita, scoperta, ciò non significa che la persona è libera dai problemi ma ha più fiducia nella sue capacità di risolverli e vive la vita con più sicurezza, movimento, speranza ed energia.

Qualora ci si rendesse conto di trovarsi bloccati in un momento di crisi, e da soli nonostante i ripetuti tentativi fatti, non si riuscisse a uscire dall’impasse, può essere utile contattare uno Psicoterapeuta che potrebbe accompagnare nella scoperta dei motivi più profondi che impediscono il cambiamento, e aiutare a trovare quelle risorse interiori che spesso non si è consapevoli di poter avere, ma che sono necessarie per andare verso una situazione di maggiore benessere. Le crisi, pertanto, anche se dolorose, perché portano con sé tutta una serie di sentimenti come tristezza, paura, rabbia etc., se attraversate e accolte, possono diventare quell’elemento positivo che ci spinge verso il miglioramento e la creazione di nuove e spesso migliori condizioni di vita.

Il modello della scuola di Psicoterapia che ho scelto per il mio approccio terapeutico è quello psicoanalitico. La SAPP, Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica a Roma si ispira, dal punto di vista teorico, alla teoria freudiana classica, in particolare a quella di Ferenczi, con particolare riguardo al concetto di controtransfert per poi aprirsi ai contributi della teoria delle relazioni oggettuali, di Winnicott e di Bion. Attinge inoltre anche dalle teorizzazioni più recenti della neopsicoanalisi come il concetto di campo e quello di interpsichico.
Il suo metodo, P.P.M. (Processo Psicoanalitico Mutativo), parte da alcuni assunti di base: l’esistenza di uno stretto rapporto, di costante influenzamento bidirezionale, tra mondo intrapsichico e mondo relazionale; dunque qualunque trasformazione del funzionamento psichico di un paziente può avvenire solo in seno alla relazione psicoterapeutica.
Già nel corso del primo colloquio si arriva alla formulazione di un’ ipotesi diagnostica di funzionamento psichico e di organizzazione di personalità del paziente che orienterà la costruzione dell’ interpretazione iniziatica mutativa.
Quest’ultima, che si dà alla fine del primo colloquio, mira ad avviare il processo di cambiamento.
Tale obiettivo viene realizzato grazie alla genitalizzazione della relazione tra paziente e terapeuta che implica:

• il passaggio dal piano dell’agire al piano del pensare (avvio della mentalizzazione). Lo psicoterapeuta esce dal gioco agito dal paziente, per ristabilire il suo vecchio equilibrio psichico, dando “senso” al gioco stesso;
• il disinvestimento dello psicoterapeuta come oggetto fantasmatizzato per divenire questi oggetto reale;
• l’avvio del lutto nel paziente nei confronti di un’immagine di sé, delle apparenti gratificazioni reali e delle modalità precedenti di relazione;
• il vedere il momento di crisi come un momento di grande verità , sempre ignorata.

Nel corso dei 3 colloqui successivi il processo diagnostico / trasformativo prosegue dato che il paziente tenderà sempre a rapportarsi allo psicoterapeuta con modalità tali da far reagire questo nel modo più confacente alla riproduzione del suo vecchio funzionamento psichico. Dunque l’analisi del come si relazione al terapeuta e al setting e delle emozioni che suscita – controtransfert – diventano elementi essenziali per la diagnosi di organizzazione di personalità.
È proprio sugli aspetti fondanti l’ organizzazione di personalità del paziente – l’ angoscia , i meccanismi di difesa, l’istanza dominante, il conflitto prevalente – che andrà a concentrarsi tutto il lavoro del processo psicoterapeutico così come previsto dal metodo del P.P.M.
Ovviamente si avvierà il processo psicoterapeutico solo se il paziente al termine del quarto colloquio accetterà il progetto terapeutico, che include anche la messa in evidenza del metodo delle libere associazioni interrotte soltanto dagli interventi dello psicoterapeuta.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito:
http://www.sappaccademia.it/

PSICOTERAPIA IN AMBITO ALIMENTARE

La psicoterapia in ambito alimentare favorisce lo sviluppo di conoscenze e competenze nella gestione dei processi emotivi e cognitivi che causano un rapporto problematico con il cibo, attraverso l'apprendimento di adeguate strategie che permettono di riconoscere e di gestire i meccanismi psicologici associati all'alimentazione.

Facciamo un esempio: una persona sta camminando per strada e passa di fianco alla vetrina di una pasticceria dove ci sono esposti pasticcini, pizzette e focaccine varie. Nella mente della persona inizia a crescere il desiderio di comprare e mangiare quei cibi così gustosi. Il desiderio cresce sempre di più fino a diventare irresistibile: la persona entra nel negozio, compra e mangia il cibo scelto, spesso sentendosi in colpa dopo averlo finito.

Tuttavia, non tutti sanno che l'appetito è come un onda del mare: cresce, cresce, cresce ma poi, quando si avvicina alla riva, diventa sempre più bassa fino a scomparire sulla sabbia. L'appetito ha lo stesso andamento: non cresce all'infinito, arriva ad un certo punto, toccando un apice, e poi diminuisce fino a scomparire del tutto. Essere consapevoli di questo andamento permette di non cedere al desiderio, vissuto come irrefrenabile, e di inserire tra il desiderio e il comportamento (mangiare) un'attività, chiamata attività alternativa, che permette di distrarsi e di far passare il tempo necessario per far diminuire il desiderio. Ad esempio potrebbe essere utile allontanarsi dalla vetrina, telefonare a un amico o entrare in un altro negozio che non venda cose da mangiare. Sembrano strategie molto semplici ma se applicate nella maniera corretta e nelle giuste situazioni aiutano ad evitare di mangiare in eccesso, e permettono di mantenere la costanza nel seguire un corretto stile alimentare.

Verranno proposto percorsi alimentari mindful eating rivolti a tutti coloro che hanno difficoltà a gestire il proprio peso corporeo, a portare avanti una dieta. Il più delle volte il motivo del fallimento non è la dieta ma il fatto che non riusciamo ad adattarci al nuovo stile di vita. Il cibo non è solo nutrimento ma è EMOZIONE. Mente e corpo non sono separabili. Proprio in virtù di quest’ultima affermazione, modificare il modo di mangiare non ci aiuterà a dimagrire se la mente non ci segue in questo cambiamento. Ecco quindi come la mindfulness applicata all’alimentazione può aiutarci. Nello specifico, la mindful eating si basa sulla completa attenzione al processo del mangiare, senza giudizio, gustando, odorando, toccando, assaporando, coinvolgendo tutti i sensi, le emozioni e i pensieri che nascono nel momento del pasto. Dunque, immergersi nei colori, nella consistenza, nei profumi, nei sapori e anche nei suoni di ciò che beviamo e mangiamo. L’obiettivo è quello di diventare consapevoli di noi e del nostro rapporto con il cibo, a mangiare con consapevolezza, prestando attenzione alle sensazioni che un determinato cibo ci dona, impareremo a rilassarci prima e durante i pasti, in questo modo ridurremmo lo stress ed eventuali sintomi depressivi. Hai mai sentito dire che lo stress fa ingrassare? Quando siamo stressati aumentano i livelli ematici di cortisolo. Questo ormone ha effetti catabolici e glucogenici, ovvero ci fa perdere massa magra e ci predispone all’aumento di peso oltre. Quindi la condizione ottimale per un buon dimagrimento e sano stile di vita alimentare è quella con un livello di stress ben ponderato.


TRAINING AUTOGENO PER GESTIRE LO STRESS

Si sente spesso parlare di stress, forse perché influisce sempre di più sulla nostra salute, mentale e psichica.
Ma cos’è, nello specifico, questo fenomeno sempre più frequente nella nostra vita?

È semplicemente un adattamento del nostro corpo ad una pressione o minaccia esterna, attraverso l’uso di risorse fino a quel momento sconosciute. Quindi di base lo stress è positivo, infatti gli agenti stressanti che si incontrano nella vita di tutti i giorni sono nella maggior parte dei casi moderati e, di conseguenza, facilmente gestibili.
Ma allora perché si sente sempre parlare di questo fenomeno con un’accezione negativa?
Perché lo stress diventa negativo quando è eccessivo e prolungato nel tempo e in questo caso si ha un vero e proprio logoramento delle capacità di resistenza e di adattamento della persona. Esempi di situazioni che possono portare ad uno stress cronico sono: ambiente lavorativo molto competitivo, molestie sul luogo di lavoro, rapporto conflittuale con il partner, difficoltà a gestire i propri figli.
È proprio questo stress negativo quello di cui tanto ci si lamenta, è proprio lui una delle cause che può portare depressione, ansia, senso d’impotenza, rabbia o di problematiche fisiche come l’insonnia, la gastrite, il colon irritabile, la psoriasi, l’emicrania frequente.
Non tutti però, di fronte ad una medesima condizione stressante, raggiungiamo gli stessi livelli di disagio e questo perché lo stress dipende molto anche dal significato che diamo a ciò che accade.
Quindi, come si può fare per condurre una vita senza stress?
Non è possibile! Lo stress non è un fattore eliminabile dalla nostra vita. Come affermava Selye, il primo studioso ad affrontare il concetto di stress, “La completa libertà dallo stress è la morte. a quanto si possa pensare, noi non dobbiamo e non possiamo evitare lo stress, ma possiamo andargli incontro in modo efficace traendone vantaggio, imparando di più dai suoi meccanismi e adattando ad esso la nostra filosofia dell’esistenza” (Selye, 1973, 89).

Più che provare quindi ad eliminare lo stress, si deve imparare a GESTIRLO.

Questo è possibile attraverso l’apprendimento e l’uso del Training Autogeno. Tale pratica è stata sviluppata da J. H. Schultz e consiste in tecnica di rilassamento caratterizzata da un apprendimento graduale di esercizi di concentrazione psichica che permettono il raggiungimento di una condizione di benessere e calma, attraverso la distensione muscolare e psicologica.

È facile quindi comprendere come questi esercizi possano essere utili per ridurre lo stress. Uno dei punti di forza di tale pratica è la sua capacità di generare un allenamento al rilassamento, al sentire le proprie condizioni fisiche e al cambiamento psicologico, attraverso un aumento della capacità della persona di diventare padrone del proprio corpo, che in prima battuta viene insegnata da un esperto, ma successivamente può essere svolta in completa autonomia.

Il Training Autogeno è una pratica da svolgersi con abiti comodi e in un luogo preferibilmente poco rumoroso e con luci soffuse accompagnato, in un secondo momento, anche da visualizzazioni guidate e sottofondo musicale. Gli esercizi possono essere svolti in posizione sdraiata, seduta o nella posizione del cocchiere. Si suggerisce però, soprattutto nella fase di apprendimento, di scegliere la posizione distesa. Ciò che conta maggiormente è sentirsi comodi e a proprio agio.


TRATTAMENTO ANTITABAGISMO

Ciò a cui opponi resistenza persiste.
Ciò che accetti può essere cambiato.
Carl Gustav Jung

Chi decide di smettere di fumare si trova ad affrontare un vero e proprio momento di cambiamento.

La dipendenza dal fumo è causa certa di circa 30 malattie tra cui le broncopneumatopie croniche, varie patologie polmonari croniche, diverse forme tumorali, cardiopatie e vasculopatie. Per questo il fumo è una delle problematiche più importanti della sanità nel nostro Paese e nel mondo.

Ma nonostante oggi tutti sappiano quanto sia pericolosa, rinunciare alla sigaretta, per chi fuma, è difficile.

Dire stop al fumo inoltre, aiuta ad essere più belli ed in salute, migliora l’odore della nostra pelle, dei nostri abiti e delle nostre case e fa anche risparmiare più soldi!

I falsi miti legati alla sigaretta, come il piacere, il relax e la maggiore concentrazione e ancora la paura di ingrassare e di non riuscire, sono motivazioni per cui si continua a fumare, nonostante se ne conoscano gli effetti negativi.

Il trattamento antitabagismo con la collaborazione di un medico pneumologo e un biologo-nutrizionista si propone di passare dall’atteggiamento “devo smettere” al “posso cambiare” attraverso colloqui di supporto individuali e di gruppo.


PSICOTERAPIA DI GRUPPO

In ogni caso, è importante che il gruppo sia stabilito, trattato e riconosciuto dal terapeuta e dai pazienti come mezzo generatore di simboli. E’ a questa condizione che può essere riconosciuto ciò che è alla base del processo psicoanalitico e di qualsiasi processo psicoterapeutico che da esso deriva: l’ amore di transfert e l’amore della verità
Kaes

La psicoterapia di gruppo è un modo molto dinamico di incentrare la terapia, rispetto al rapporto uno ad uno terapeuta-paziente. Il gruppo, infatti, aiuta a contrastare l’isolamento durante il percorso, a confrontarsi con i membri del gruppo, a lasciarsi stimolare reciprocamente; il gruppo favorisce la capacità introspettiva ed empatica, la capacità di condivisione e di simbolizzazione, aiuta dunque, a crescere psicologicamente.

Può essere uno strumento per affrontare i propri limiti sperimentandosi nella relazione con gli altri e un rapporto nel tempo tra i partecipanti che rafforza ognuno di loro.

Il gruppo è un grande aiuto soprattutto per i pazienti che hanno necessità di guadagnare maggiore autostima o che hanno un forte bisogno di uscire da forme di sofferenza e profonda angoscia.

Una psicoterapia di gruppo facilita il cambiamento, ogni partecipante del gruppo funge da "specchio” per gli altri e quindi ognuno diventa una risorsa terapeutica in supporto al lavoro del terapeuta, che è comunque sempre presente; un gruppo che funziona bene, in cui si sono sviluppate buone relazioni tra i componenti in un'intimità sana e nutritiva, lavora come una "famiglia” per affrontare insieme i problemi. Quindi, se da una parte l’attenzione del terapeuta, a differenza della terapia individuale, non potrà essere tutta per quel singolo componente del gruppo, viceversa tutto il gruppo unirà le forze per occuparsi del problema del singolo. Così accade che, in questo clima familiare, in questa nuova famiglia, possano essere riviste, riaffrontate e curate anche le vecchie relazioni disfunzionali e traumatiche vissute precedentemente da ognuno.


PSICOTERAPIA FAMILIARE

Il termine terapia familiare definisce l' approccio psicoterapeutico finalizzato a modificare le dinamiche relazionali tra i vari componenti della famiglia con l’obiettivo di migliorare il funzionamento della famiglia e il suo benessere.

In particolare, vengono analizzate le modalità, su cui si basa l'equilibrio di tutto il nucleo, per aiutare i vari membri ad individuarle e prenderne consapevolezza. La terapia familiare si differenzia da quella individuale per la visione di famiglia come "sistema" ovvero di una entità composta da varie parti che interagiscono. Si deve tenere presente che il terapeuta incontrerà sicuramente resistenza in quanto il " sistema" famiglia ,così come è prerogativa di tutti i sistemi, tende a conservare l'omeostasi relazionale che ha costruito, indipendentemente dal fatto che sia più o meno funzionale o addirittura francamente patologica. Lo psicoterapeuta non è interessato a ricercare una causa ma tenta di attraverso l’attenzione fluttuante di generare nuovo modi di rappresentare il mondo “famiglia” e far comunicare le esperienze.

Ad esempio, in situazioni di forte conflittualità, può suggerire a due coniugi l'opportunità di avviare quel conflitto per poi bonificare la relazione. Nel caso che non riesca ad incontrare tutti i componenti del nucleo, il terapeuta può agire su specifiche dinamiche perché comuni e condivise e che si riflettono nel modello di comportamento e di relazione. Le indicazioni per la terapia familiare sono rappresentate da tutte quelle situazioni (crisi di rapporti, disarmonie relazionali, etc.) che sono causa di sofferenza per tutta la famiglia o dove sono presenti bambini o adolescenti con comportamenti a rischio, con problemi di tossico-dipendenza o di anoressia nervosa. Saranno proposti anche interventi di parent training per migliorare la comunicazione tra genitori e figli. Nell'ambito di competenza delle terapie familiari vengono comprese anche le problematiche di coppia (dai conflitti caratteriali a quelli sul piano sessuale) quando sono tanto incisivi da comprometterne la stabilità.


PSICOTERAPIA DI COPPIA

La terapia di coppia è un intervento finalizzato ad aiutare la coppia in difficoltà a superare i momenti critici che incontrano nel loro cammino.

Ogni coppia vive le sue fasi, dall’innamoramento all’idealizzazione, al realismo e alla disillusione. Le difficoltà incontrate possono essere di diverso tipo a seconda della fase del ciclo vitale della coppia (coppia alla prima convivenza, coppia senza figli, nascita del primo figlio, crescita e distacco dai figli, pensionamento; oppure ad esempio problemi nella sessualità, difficoltà di comunicazione, divergenze nelle modalità genitoriali, conflitti, tradimenti, separazione e gestione dell’affido dei figli.

Gli obiettivi da raggiungere attraverso la terapia di coppia riguardano la buona comunicazione e apertura al dialogo nella relazione. Infatti, esprimere i sentimenti, essere autentici correndo il rischio di non piacere sempre all’altro è molto importante per sostenere il rapporto.

Generalmente la terapia di coppia è indicata nei seguenti casi:

1. Entrambi i coniugi/conviventi sono motivati a rendere la loro relazione più soddisfacente.
2. Il conflitto tra i coniugi/conviventi è distruttivo e logorante.
3. Il rischio di coinvolgere i figli nel conflitto di coppia è elevato.
4. Manifesto disagio di uno o entrambi i coniugi/conviventi.
5. Per sostenere il partner/convivente in un momento di grossa difficoltà (malattia, perdita del lavoro, stress acuto, disagio psicologico, ecc.).
6. Nel caso in cui il conflitto cronico nella coppia crea un disagio psicologico nei figli.


RIABILITAZIONE PSICHIATRICA E NEUROPSICOLOGICA

Si tratta di interventi riabilitativi sul paziente psichiatrico, sull’anziano e sul contesto familiare, quest’ultimo può presentare un carico eccessivo di stress e angosce che vanno sostenute. L’obiettivo è quello di acquisire abilità cognitive e psicomotorie, emotive e relazionali attraverso valutazioni testologiche, colloqui individuali, lavori di gruppo di scrittura creativa, biblioterapia, gruppo fiabe, laboratori cognitivi, arte terapia, movimento terapia, musicoterapia. Se necessario verrà proposto un invio ad un Psichiatra di mio riferimento.
La riabilitazione neuropsicologica si rivolge a pazienti con cerebrolesioni o affetti da patologie neurodegenerative. La terapia ha lo scopo di favorire il recupero delle funzioni cognitive compromesse o il compenso dei deficit mediante adeguate strategie. Nel caso di patologie degenerative il percorso di riabilitazione mira, dove possibile, a potenziare le risorse residue della persona o a rallentarne il decadimento. I pazienti con disturbi di consapevolezza dei propri deficit vengono guidati a prendere coscienza delle ricadute funzionali nella vita quotidiana ma anche delle risorse presenti.


CONSULENZA PSICOLOGICA ON LINE

Per chi fosse impossibilitato a raggiungere le sedi di ricevimento di Roma e Viterbo si effettua il servizio di consulenza psicologica on line attraverso modalità videochiamata (Skype, WhatsApp, Zoom). La connessione audio e video è obbligatoria , così come la firma del consenso informato e del modulo per il trattamento dei dati sensibili, che andranno compilati e inviati via mail allo psicologo. Non si effettuano prestazioni psicologiche a distanza a minorenni senza il consenso informato di entrambi i genitori.


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Contatti

Dott.ssa Bruna Palmieri
Cell. +39 3894933716
E-Mail: bruna.palmieri02@gmail.com

Indirizzi

VIA PACINOTTI, 5 – 01100 Viterbo
VIALE PROSPERO COLONNA, 46 – 00148 Roma
VIA PIEDILUCO, 4 – 00199 Roma
VIA DELLA REPUBBLICA, 16 Civita Castellana – 01033 Viterbo